Nel tuo Studio Notarile si perseguono “digital detox & wellbeing”?

Come gestire al meglio nel tuo Studio Notarile la “connessione permanente” e la “fatica mentale” dovute alla sovraesposizione contemporanea ad Internet, ai Social media ed allo smartphone, privilegiando il benessere digitale.

“La tecnologia non deve rappresentare una fonte

di distrazione, ma deve migliorarti la vita!

(Google LLC)

Quante ore al giorno trascorri online? E quante volte in un giorno consulti il tuo smartphone?

Te lo sei mai domandato o l’hai mai calcolato, magari chiedendolo proprio al tuo device mobile? Secondo una ricerca di Google, infatti, in media un adulto trascorre online circa 7 ore al giorno e controlla lo smartphone 80 volte, mentre i giovani più di 150.

Siamo pervasi da una “costante connessione” e da una cultura del tutto “il prima possibile” senza “staccare mai”: appena arriva una notifica, infatti, non riusciamo a non andare a controllare il nostro smartphone e lo stesso avviene se lo consultiamo e vediamo il numerino rosso delle notifiche vicino all’icòna di una delle tante app installate sul nostro telefono (leggi per un approfondimento l’articolo “WhatsApp e Notai: galateo 2.0 per una comunicazione rispettosa”).

Cosa genera tutto ciò in noi? Fatica mentale, stress, scarsa organizzazione del tempo: il tempo è una risorsa scarsa o, in realtà, siamo noi che non riusciamo ad organizzarci perché costantemente distratti dalla pervasiva tecnologia che ci circonda? (leggi per un approfondimento l’articolo “Nel tuo Studio Notarile si lavora sempre in emergenza? Impara a gestire le priorità”).

Diversi studi hanno infatti dimostrato che, una volta perse l’attenzione e la concentrazione a causa delle distrazioni fornite dal nostro smartphone, impieghiamo in media 25 minuti per ritrovarle: siamo ormai tutti vittime della cosiddetta phone addiction, una vera e propria “dipendenza da cellulare”, assai simile alla subdola dipendenza dal gioco o dalle sostanze.

Ciò è ancor più evidente se prestiamo attenzione ad un altro aspetto a cui siamo soggetti oggigiorno: la cosiddetta  “fear of missing out” (FOMO) ovvero la “paura di perderci qualcosa”, quella sottile sensazione di dover sempre rincorrere un qualcosa che potrebbe sfuggirci dalle mani perché non abbiamo fatto in tempo a rispondere, a leggere o ad agire; è la “paura di essere tagliati fuori”, il pensiero costante che gli altri stiano facendo alcune cose più interessanti di quello che stiamo facendo noi e che ci stiamo perdendo più cose.

Si tratta di una vera e propria paura di essere disconnessi: quest’ultima scatena comportamenti volontari e deliberati come controllare frequentemente lo smartphone e la presenza di connessione internet, l’incapacità di trattenersi dal leggere eventuali notifiche che appaiono a schermo, tutte condotte rinforzate dall’idea di poter perdere informazioni che riteniamo importanti (ma, poi, lo sono veramente?).

Queste continue interruzioni non solo comportano un aumento di distrazione ed un minor rendimento durante attività quotidiane come il lavoro, lo studio o i rapporti sociali, ma mostrano un impatto sul nostro benessere psico-fisico: ripetute esperienze di FOMO si associano a stati emotivi negativi quali maggior senso di stanchezza, alterazioni del sonno e stress da iperstimolazione e possono portare al burnout (leggi per un approfondimento l’articolo “Come evitare burnout e rust-out nel tuo Studio Notarile”).

A tal proposito, sai perché i Social sono gratis? Perché se non paghi il prodotto, vuol dire che il prodotto sei tu.

Il prodotto, nello specifico, è la tua attenzione: tutto quello che fai sui Social viene monitorato, ogni azione viene registrata, tutti i dati vengono inseriti in sistemi super sofisticati supervisionati da algoritmi governati dall’intelligenza artificiale. L’unico scopo dell’algoritmo è quello di tenerti incollato allo schermo in quanto non solo sa quali video guardi, ma anche per quanto tempo, cosa ti piace e cosa non ti piace: ti propone pertanto contenuti sempre simili e tu te ne stai giornate intere a “scrollare” lo schermo sempre in attesa di un aggiornamento.

E’ lo stesso meccanismo delle slot machine: resti ipnotizzato davanti allo schermo, i Social ti entrano nel cervello. Cosa avviene quando ricevi una notifica? Interrompi qualsiasi cosa tu stia facendo per visualizzarla. E quando ti scrivono su WhatsApp? Quando appaiono i puntini sospensivi con la scritta “sta scrivendo…” tu te ne stai inebetito ad aspettare il messaggio e dici tra te e te “ma quanto ci mette? Ma sta scrivendo un poema?

Lo scopo dei Social è sempre lo stesso: tenerti “incollato” più tempo possibile, ti manipolano e non te ne rendi conto. Ti ritrovi a contare i “like” ed i “follower” come unica ragione di vita, così ogni volta che ricevi un “mi piace” il tuo cervello rilascia una sostanza che si chiama dopamina che ti fa sentire apprezzato, ricompensato e ne vuoi sempre di più, ne diventi dipendente.

Che si tratti di un gesto compulsivo, di un’abitudine, di un automatismo o semplicemente della paura di perderci qualcosa (FOMO), la consultazione compulsiva dello smartphone rappresenta un vero e proprio campanello d’allarme che evidenzia un bisogno sempre più diffuso (che a tratti assume le sembianze di una vera e propria dipendenza) di essere sempre disponibili, “sul pezzo”, immediatamente pronti a comunicare la nostra opinione ed a volerla condividere con la “Rete” o sui Social.

Perché si parla di digital detox & wellbeing

“Gli uomini sono diventati gli strumenti

dei loro stessi strumenti.

(Henry David Thoreau)

Secondo la definizione data dall’UNESCO con digital wellbeing si intendela valorizzazione e il miglioramento del benessere umano, a medio e lungo termine, attraverso l’utilizzo dei media digitaliovvero si tratta di riuscire ad utilizzare la tecnologia in modo sano e consapevole in un’ottica di “benessere digitale.

Il digital wellbeing o benessere digitale è, dunque, uno stato di buona salute psicofisica derivante da un rapporto sano con le tecnologie digitali.

Siamo infatti esposti ad una sovrabbondanza di comunicazione digitale con una sovrastimolazione che deriva dalla “connessione permanente” e questo ci spinge sempre più a dover ricercare un giusto equilibrio tra attività online e vita reale, favorendo una consapevolezza per un corretto utilizzo degli strumenti informatici e per il controllo dei loro effetti.

Pertanto, il digital wellbeing è in primis una strategia in quanto il benessere al lavoro può -e deve- essere raggiunto anche nel mondo del digitale ed è anche, al contempo, una competenza ovvero l’insieme delle pratiche, dei comportamenti e delle decisioni che riguardano i tuoi collaboratori e l’uso che essi fanno della tecnologia.

Mentre, infatti, per digital detox si intende l’evitare la tecnologia o scollegarsi dal digitale per determinati periodi di tempo, con digital wellbeing si fa riferimento ad una vera e propria cultura all’interno del tuo Studio Notarile volta a sviluppare un approccio consapevole verso il benessere digitale per vivere meglio ed essere più felici.

Si tratta di mettere in campo e praticare abitudini digitali più sane e controllate, finalizzate a ristabilire un rapporto più equilibrato e consapevole con le tecnologie che pervadono la nostra quotidianità affinchè ci siano d’ausilio a tutelare e favorire il nostro benessere emotivo, mentale e fisico.

A tal proposito, si evidenzia in diversi studi come non contribuisca al nostro benessere sul luogo di lavoro lo svolgere più attività contemporaneamente: per concentrare i tuoi sforzi in un’attività mirata svolgi un lavoro di qualità superiore ed abbandona il “multitasking” in quanto queste ricerche ci dicono che, in realtà, non svolgiamo più attività contemporaneamente bensì passiamo da un’attività separata ad un’altra e questo passaggio può farci solo perdere ogni volta minuti preziosi che, accumulati, conducono ad un lavoro inefficiente, improduttivo oltre che faticoso.

La modalità più efficiente di lavorare, invece, è quella di dedicare tempo ed attenzione ad un’attività alla volta (soprattutto se è complessa) con un’alta probabilità di completare il lavoro più rapidamente e con uno standard più elevato: lavorando senza distrazioni, infatti, aumenta anche la probabilità di entrare nello “stato di flusso”, termine coniato dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi per indicare uno stato in cui le persone sono totalmente assorte in un’attività (leggi per un approfondimento l’articolo “Slow Working nel tuo Studio Notarile: rallentare per raggiungere equilibrio e produttività”).

Il benessere, altresì, passa anche attraverso il concetto di salute digitale per i nostri occhi e la nostra postura, entrambi sottoposti a stress dovuto ad errate posizioni del corpo a seguito della consultazione compulsiva e continuata dello smartphone.

La cultura del “digital wellbeing” nel tuo Studio Notarile

Durante uno studio sul digital wellbeing è stato fatto un esperimento: in una stanza è stato simulato un ufficio senza distrazioni, in un’altra un luogo di lavoro in cui le persone venivano continuamente interrotte. Cosa è emerso?

Le persone poste nella seconda stanza presentavano livelli più elevati di stress, frustrazione, affaticamento, sensazione di pressione: questo è il prezzo da pagare quando non si attua un approccio di digital wellbeing sul luogo di lavoro.

Favorire una relazione sana tra il tuo Studio Notarile e la tecnologia, infatti, rappresenta un valido metodo per ridurre il livello di stress dei tuoi collaboratori, ma soprattutto può essere efficace per aumentare la produttività.

Oltre a ciò, agevolare una cultura di Studio ed un contesto in cui la tecnologia viene utilizzata con più consapevolezza significa promuovere un ambiente di lavoro in cui le relazioni interpersonali hanno un’importanza maggiore e dove è più agevole e proficuo ascoltare e farsi ascoltare senza distrazioni.

Il termine “phubbing” (nato dalla crasi delle parole “phone” -telefono cellulare- e “snubbing” -snobbare-) fa riferimento proprio al comportamento di ignorare le persone che ci circondano per stare al telefono: ciò non sarebbe dovuto soltanto a maleducazione o a distrazione ma deriverebbe da alti livelli di stress, ansia sociale e depressione.

Le persone con questi problemi, infatti, sarebbero molto più sensibili alle notifiche e svilupperebbero molto più facilmente dipendenza dalla tecnologia: la qualità delle relazioni interpersonali è strettamente connessa ad un uso sano della tecnologia.

Gli effetti indesiderati dell’ “intossicazione digitale” sul nostro fisico sono evidenziati anche dalla scarsa qualità del nostro riposo, in quanto facciamo più fatica a dormire proprio perchè siamo costantemente iperstimolati.

Di seguito, dunque, una serie di suggerimenti e linee guida per adottare il digital wellbeing nel tuo Studio Notarile ed entrare in una dimensione di benessere digitale:

  • prendi coscienza del tempo trascorso sui dispositivi digitali: sii consapevole del tuo utilizzo della tecnologia, verificando quante ore trascorri davanti agli schermi senza rendertene conto. Calcola e tieni traccia del tempo attraverso apposite app o funzionalità del tuo dispositivo per comprendere meglio le tue abitudini;
  • gestisci il tempo trascorso nelle app e sui siti: se desideri limitare il tempo che trascorri utilizzando determinate app o siti web, puoi impostare timer giornalieri e, allo scadere del tempo, l’app o il sito verranno messi in pausa per il resto della giornata;
  • rimuovi le notifiche dalle tue app: per ridurre la voglia di controllare la posta elettronica o i Social media quando non intendi farlo, rimuovi sulle app gli indicatori che ti ricordano messaggi o aggiornamenti non letti;
  • scrivi l’e-mail e programma l’invio: scrivi un messaggio email come faresti normalmente e programmalo affinché venga inviato al momento giusto;
  • limita le interruzioni: attiva nelle Impostazioni su Android o iOS il “non disturbare” in modo da nascondere tutte le notifiche per non vederle sullo schermo;
  • metti il ​​telefono lontano dalla vista e dalla mente: anche il solo tenere il telefono fuori dal campo visivo può migliorare la concentrazione, la capacità di elaborare le informazioni e contribuire a ridurre lo stress;
  • imposta una risposta automatica sui tuoi dispositivi: la risposta automatica è utile per far sapere alle persone che non potrai rispondergli subito;
  • crea zone ed orari senza dispositivi: stabilisci orari della giornata o spazi del tuo Studio Notarile (“area/e silenzio”) in cui non sia possibile utilizzare dispositivi, zone di relax in cui sia vietato l’uso di telefoni cellulari e tablet; oltre a ciò, individuare un posto in cui riporre il telefono può ridurre la voglia di controllare ripetutamente e-mail e notifiche;
  • modalità silenziosa o non disturbare durante le interazioni: attiva la modalità silenziosa o “non disturbare” quando sei con altre persone, ciò ti aiuterà ad essere più presente e concentrato;
  • utilizza i filtri blu: questi filtri sono oramai disponibili per la maggior parte dei dispositivi digitali, la loro funzione è quella di ridurre la quantità di luce blu emessa dallo schermo, abbassando i livelli di affaticamento visivo. Se porti gli occhiali, utilizza quelli appositamente progettati per filtrare la luce blu emessa dagli schermi, al fine di preservare il tuo benessere visivo.

E ricorda sempre che, come afferma Harvey B. Mackay, “la tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita”.

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