Google I/O 2023: tutte le principali novità, anche per il tuo Studio Notarile

Nel futuro della Rete e dell’Intelligenza Artificiale c’è ancora Google: non puoi non tener conto dei prossimi passi in avanti del suo ecosistema liquido, nell’ottica dello sviluppo e del posizionamento del tuo Studio Notarile

“Vogliamo che Google sia la terza metà del vostro cervello.”

(Sergej Brin)

Mercoledì 10 maggio si è svolta l’edizione 2023 della Google I/O presso lo Shoreline Amphitheatre (anfiteatro all’aperto a Mountain View, in California, nella Baia di San Francisco), poco distante dalla sede di “Big G.

Il nome dell’evento, che si svolge dal 2008, indica le parole input (I) e output (O), molto care agli sviluppatori, perché la Google I/O era inizialmente pensata per loro e dedicata più al software che all’hardware (i dati ci dicono che quest’anno hanno seguito l’evento oltre 243.000 sviluppatori, di cui l’86% collegati in diretta streaming da 191 Paesi nel mondo).

Tutti i grandi marchi del settore hi-tech organizzano, infatti, eventi annuali in cui anticipano i progetti per il futuro ed i loro prodotti per i prossimi mesi: Apple con la sua Wwdc, la Worldwide Developers Conference (in calendario dal 5 giugno), Samsung con Unpacked (che si è svolto il 1° febbraio) e Google, appunto, con la sua Google I/O.

Sundar Pichai, Ceo di Alphabet (società fondata nel 2015 come holding a cui fanno capo Google ed altre società controllate), ha esordito affermando che “è stato un anno impegnativo per l’intelligenza artificiale (AI), oggi mostreremo un uso utile di questa tecnologia per gli utenti e per il lavoro” (leggi per un approfondimento l’articolo “L’Intelligenza Artificiale nel tuo Studio Notarile? Non è così lontana quanto potrebbe sembrare”).

Attualmente 6 prodotti di Google sono utilizzati da più due miliardi di utenti, l’azienda punta a rendere l’intelligenza artificiale ancora più utile per tutti attraverso quattro principali direttrici:

  • migliorando la conoscenza e l’apprendimento delle persone e approfondendo la loro comprensione del mondo;
  • stimolando la creatività e la produttività, in modo che le persone possano esprimersi e portare a termine le proprie attività;
  • consentendo agli sviluppatori e alle aziende di creare i propri prodotti e servizi all’avanguardia;
  • sviluppando e implementando l’intelligenza artificiale in modo responsabile, così che tutti ne possano beneficiare nella stessa misura.

Google ha pertanto ribadito più volte la propria volontà di sviluppare i propri sistemi di intelligenza artificiale in modo da utilizzare questi nuovi modelli in modo responsabile proteggendo la privacy delle persone, adottando un approccio che sappia tenere conto dei rischi associati all’evoluzione degli algoritmi e dei servizi che ne fanno uso.

Google ha infatti intenzione di seguire la strategia già tracciata da Microsoft il quale ha portato l’intelligenza artificiale conversazionale sul suo motore di ricerca Bing: il suo nuovo cuore pulsante è rappresentato dal chatbot (software che simula ed elabora le conversazioni umane, scritte o parlate) di OpenAI, con cui Microsoft ha sottoscritto una partnership miliardaria.

Il Ceo di Google ritiene che i chatbot rappresentino un’opportunità e non una minaccia in quanto un motore di ricerca dalle capacità avanzate potrebbe essere in grado di fornire molte più risposte rispetto a quanto non faccia già ora.

Tra le principali novità presentate da Google vi è proprio l’implementazione di Bard, il chatbot lanciato meno di due mesi fa e diretto sfidante di ChatGpt di OpenAI: sarà disponibile in lingua inglese in 180 Paesi, nei quali non è inclusa però l’Italia, a breve aggiungerà la lingua giapponese e quella coreana e ben presto funzionerà con 40 lingue diverse (tra cui l’italiano).

Bard è alimentato dal nuovo modello di linguaggio PaLM 2: Pathways Language Model (o PaLM) è l’equivalente di Google di GPT di Open AI: un modello che le aziende possono usare per creare chatbot oppure per generare testi, video o audio; PaLM 2 risulta essere “più capace, ma anche più veloce e più efficiente” dei modelli precedenti.

PaLM 2 supporta oltre 100 lingue e riesce a comprendere anche testi molto specifici di ciascuna lingua, come poesie o giochi di parole. Nell’insieme dei dati che sfrutta per generare i contenuti, PaLM 2 include anche pagine web e documenti scientifici: fra le possibili applicazioni di PaLM 2 c’è anche la capacità di sintetizzare le informazioni di esami medici, come le mammografie o le radiografie, attraverso Med-PaLM 2, per ora accessibile solo per un ristretto gruppo di clienti.

Anche la ricerca migliorerà proprio grazie all’intelligenza artificiale generativa che permetterà di porre domande più complesse e di ricevere come risposta dal motore di ricerca una panoramica delle informazioni chiave.

La volontà di “Big G” è quella di rendere l’intelligenza artificiale utile, per tutti: perché, quindi, non dovrebbe giovarsene e fruirne al meglio anche il tuo Studio Notarile?

Le novità di Google I/O 2023 al servizio del tuo Studio Notarile

“Il nucleo dell’identità di Google è portare informazioni alle persone.”

(Sundar Pichai)

Il notaio leader® non può non avvalersi degli enormi passi in avanti che sta compiendo l’intelligenza artificiale, al fine di servirsene per il proprio Studio Notarile.

Immagina, infatti, quanto potrà essere utile per il tuo Studio Notarile, nel lungo periodo, migliorare il proprio posizionamento su Google, lavorando sui risultati proposti dall’intelligenza artificiale, ed essere di conseguenza maggiormente rintracciabile in Rete dagli utenti (leggi per un approfondimento l’articolo “Il Sito Web del tuo Studio Notarile è come un ristorante gourmet nella giungla?”).

Quanto e come dovrai lavorare per attuare la corretta strategia che consenta al tuo Studio Notarile di essere percepito in Rete, attraverso l’intelligenza artificiale, come autorevole, identitario ed affidabile?

Come far sì, dunque, che in una Search Ecosystem Optimization (una pratica di ricerca che conduce a comprendere come soddisfare i bisogni espressi dalle persone negli ecosistemi che usano) il tuo Studio Notarile venga correttamente percepito e “declinato” dall’intelligenza artificiale dei Chatbot di Bing e Google? (leggi per un approfondimento l’articolo “Branding Notarile® & Reputation Management: il tuo Studio Notarile come viene percepito?”).

La Ricerca Google sta infatti introducendo una nuova modalità conversazionale alimentata dall’intelligenza artificiale generativa: con questa nuova esperienza di ricerca verranno fornite molte più informazioni chiave da considerare, con collegamenti per scavare più a fondo negli argomenti.

Grazie a questa nuova modalità di conversazione si potranno chiedere maggiori informazioni sull’argomento che stiamo esplorando e il contesto verrà trasferito da una domanda all’altra: in questa nuova esperienza generativa, gli annunci sponsorizzati (Google Ads) continueranno ad essere visualizzati in spazi pubblicitari dedicati in tutta la pagina, ma Google ha chiarito che continueranno a risultare facilmente distinguibili dai risultati di ricerca organici (leggi per un approfondimento l’articolo “Il tuo Studio Notarile nei primi risultati su Google? Scopri come fare”).

Inserendo un comando nella ricerca di Google (Search), l’intelligenza artificiale offrirà una risposta scritta, rapida e precisa, e non più soltanto i risultati della tradizionale ricerca: non si limiterà, dunque, a formulare delle risposte ai nostri dubbi ma ci indicherà anche le fonti in modo che potremo documentarci ulteriormente in maniera autonoma.

Qualora poi il risultato offerto dall’intelligenza artificiale non dovesse soddisfarci, sarà possibile chiedere un approfondimento, al posto di avviare una nuova ricerca, inserendo maggiori dettagli: in tal modo il sistema ci restituirà una risposta più precisa o, in alternativa, l’intelligenza artificiale ci suggerirà dei comandi pronti per essere inseriti, così da mettere a nostra disposizione nuovi spunti.

La pagina dei risultati come siamo abituati a concepirla oggi viene relegata in secondo piano, a vantaggio di una sorta di riepilogo delle informazioni salienti che sono state cercate dall’utente, con lo scopo di riuscire a soddisfare ogni richiesta senza lasciare la pagina di ricerca.

Bard potrà anche interagire con altri strumenti, come ad esempio Adobe Firefly: sarà possibile chiedere al chatbot di Google di creare nuove immagini partendo da una didascalia, utilizzerà le foto per rendere le risposte più complete e si potrà domandare a Bard cosa vedere in un giorno a Roma ed il chatbot risponderà in maniera più complessa.

Le immagini create sfruttando l’intelligenza artificiale di Google avranno al loro interno un watermark, ossia una specie di simbolo che consentirà di comprendere che esse non sono originali, bensì frutto del lavoro di un software.

Anche Google Photo verrà arricchito con Magic Editor, una funzionalità che consentirà di modificare le foto senza dover necessariamente avere una conoscenza professionale di editing: anche qui ciò sarà possibile grazie all’intelligenza artificiale, che consentirà di modificare porzioni di uno scatto, come il soggetto o lo sfondo, per raggiungere il risultato desiderato.

L’intelligenza artificiale migliorerà anche Google Maps con la Immersive View for routes applicata ai percorsi: ciò permetterà di visualizzare in anteprima il percorso che dovremo intraprendere prima della partenza.

Immersive View attualmente offre una vista 3D di un luogo e aggiunge informazioni come meteo o traffico per dare un’idea migliore di cosa sta succedendo in quella posizione. Portando la vista immersiva alla pianificazione del percorso, saremo in grado di ottenere una vista “a volo d’uccello” per visualizzare meglio i punti di riferimento e gli edifici che potremmo vedere mentre ci muoviamo verso una direzione.

Google consentirà persino di ottenere le simulazioni del traffico in modo che si possa comprendere in anticipo con quali situazioni potemmo avere a che fare lungo le strade.

Tutto ciò sarà realizzabile fondendo tra loro miliardi di Street View ed immagini aeree per generare un modello digitale del mondo: potremo dunque visualizzare in anteprima piste ciclabili, marciapiedi, incroci e parcheggi lungo il nostro viaggio. Le prime città per cui verrà implementato Immersive View for routes nei prossimi mesi saranno Amsterdam, Berlino, Dublino, Firenze, Las Vegas, Londra, Los Angeles, New York, Miami, Parigi, Seattle, San Francisco, San Jose, Tokyo e Venezia (leggi per un approfondimento l’articolo “Google My Business croce e delizia del tuo Studio Notarile”).

Anche la tua corrispondenza tramite posta elettronica potrebbe in futuro avvalersi della funzionalità Help Me Write di Gmail, un’evoluzione di Smart Reply e Smart Compose in grado di creare un messaggio completo, tenendo in considerazione il contenuto degli scambi precedenti: perché no?

Bard sarà altresì disponibile in tutti gli strumenti di lavoro che utilizziamo ogni giorno, da Google Fogli, a Slide, fino a Google Docs: con Bard si potrà infatti chiedere direttamente all’intelligenza artificiale di creare delle slide, di redigere un documento o di completare una tabella.

Una volta ottenuto il risultato, in caso di insoddisfazione, sarà possibile chiedere direttamente al software di apportare per noi delle modifiche.

Google (come lo conoscevamo sino ad oggi) è morto, lunga vita a Google (ed alla sua intelligenza artificiale)!

I momenti salienti del Google I/O 2023 in 10 minuti