L’Intelligenza Artificiale nel tuo Studio Notarile? Non è così lontana quanto potrebbe sembrare

Da un po’ di anni e soprattutto negli ultimi tempi si sente parlare spesso di Intelligenza Artificiale e dei suoi possibili impieghi in diversi àmbiti e contesti, in alcuni casi è già in uso o in fase di sperimentazione: vi sono spazi per un utilizzo anche nel tuo Studio Notarile?

Quando senti parlare di Intelligenza Artificiale, probabilmente, se hai letto il romanzo di fantascienza del 1968 di Arthur C. Clarke2001: Odissea nello spazio” o visto il film omonimo prodotto e diretto da Stanley Kubrick ti verrà in mente HAL 9000, il supercomputer di bordo della nave spaziale Discovery 1.

Il suo nome è l’acronimo per “Heuristic ALgorithmic” (“algoritmo euristico“): l’origine del nome “HAL” viene spesso attribuita ad un gioco con l’acronimo IBM, nome di quella che all’epoca era la più nota azienda costruttrice di computer. Applicando infatti il cifrario di Cesare, con uno spostamento in avanti di una sola lettera dell’alfabeto (invece che di tre, come nel vero cifrario) alle tre lettere “H-A-L“, si sostituiscono le lettere I-B-M.

L’algoritmo euristico (o euristica) in matematica e informatica è un particolare tipo di algoritmo progettato per risolvere un problema più velocemente, nel caso in cui i metodi classici siano troppo lenti nel calcolo (ad esempio, in caso di elevata complessità computazionale) o per trovare una soluzione approssimata, nel caso in cui i metodi classici falliscano nel trovare una soluzione esatta. Il risultato viene ottenuto cercando di equilibrare gli obiettivi di maggiori ottimizzazione, completezza, accuratezza e velocità di esecuzione.

Nel libro e nel film HAL è dotato di un’intelligenza artificiale estremamente evoluta, che gli consente di riprodurre tutte le attività della mente umana in modo molto più veloce e sicuro, di parlare con una voce quasi del tutto umana, di avere percezioni sensoriali ed esperienze emotive completamente umane e di governare l’astronave “Discovery 1”, per condurla durante la missione spaziale, dialogando con gli astronauti (essendo in grado di governare la nave anche senza equipaggio umano) e tenendo sotto il suo controllo ogni singolo aspetto della missione, dai più piccoli ai più importanti.

HAL si caratterizza per i seguenti poteri: capacità ipotetica di non commettere errori, percezioni sensoriali ed emotive umane, controllo totale dell’astronave ed intelligenza paragonabile, se non superiore, a quella umana salvo scoprire alla fine che anche HAL “commette errori” (proprio come un essere umano).

Per gli appassionati della Marvel e per rimanere ai tempi più recenti, sicuramente quando si parla di Intelligenza Artificiale viene in mente anche J.A.R.V.I.S. (Just A Rather Very Intelligent System, letteralmente “Solo Un Sistema Piuttosto Molto Intelligente“): una  sofisticata intelligenza artificiale creata da Tony Stark che funge da suo assistente e che in seguito controllerà per lui le sue armature “Iron Man” e “Hulkbuster”.

Dalla fantascienza alla realtà: di recente ha assunto grande rilevanza la notizia che per la prima volta negli Stati Uniti il sistema di Intelligenza Artificiale denominato DoNoPay avrebbe potuto essere utilizzato durante un processo nel mese di febbraio 2023.

Attraverso uno smartphone il sistema di Intelligenza Artificiale (denominato GPT), nel corso di una causa relativa ad una multa per eccesso di velocità, avrebbe ascoltato quanto veniva detto in aula per poi suggerire all’accusato, attraverso degli auricolari, cosa rispondere proprio come un vero “avvocato difensore virtuale”.

Dopo qualche giorno da tale annuncio, il CEO della startup DoNotPay -Società che ha sviluppato questo sistema di Intelligenza Artificiale- ha comunicato che l’intervento sperimentale in un caso giudiziario sarebbe stato rinviato, dopo aver ricevuto minacce di reclusione dai pubblici ministeri se avesse perseguito tale intento.

DoNotPay è divenuto dunque famoso come primo avvocato-robot in grado di fornire consulenza legale gratuita in materia di contravvenzioni stradali. In realtà, non si tratta di un robot (non è un “umanoide”) ma un’applicazione di Intelligenza Artificiale denominata chatbot che genera in automatico, qualora sussistano le condizioni, una lettera di contestazione nei confronti diuna specifica contravvenzione, che l’utente deve solo stampare e firmare.

Cosa si intende per Intelligenza Artificiale

“La cosa triste dell’intelligenza artificiale

è che manca di artificio e quindi di intelligenza.

(Jean Baudrillard)

Gli obiettivi dell’Intelligenza Artificiale (per cui si usa l’acronimo “IA”, o “AI” in inglese) sono essenzialmente due:

approfondire e comprendere i princìpi che rendono possibile l’intelligenza (il computer viene usato per simulare le teorie sull’intelligenza);

progettare computer o software dotati di capacità simili a quelle umane senza, però, tentare di imitare esattamente i processi informativi degli esseri umani.

Il risultato delle ricerche su come le persone risolvono i problemi può fornire notevoli contributi per le tecniche di problem-solving attraverso l’uso dei computer.

L’Intelligenza Artificiale, dunque, è quella scienza tendente a sviluppare modelli computazionali di comportamento intelligente, al fine di far sì che gli elaboratori possano eseguire compiti che richiederebbero intelligenza da parte dell’uomo.

Questi compiti possono essere suddivisi in:

compiti del senso comune, che possono essere svolti da qualsiasi persona adulta normale, anche priva di una formazione specifica (come parlare la propria lingua madre, riconoscere oggetti e forme, comprendere la trama di racconti, ecc.);

compiti da esperti, che normalmente presuppongono conoscenze e abilità specifiche (come diagnosticare malattie, progettare sistemi informatici, effettuare analisi chimiche, redigere atti e pareri tecnici, ecc…).

La peculiarità dell’ Intelligenza Artificiale è quella di autoapprendere attraverso un processo di “machine learning” (apprendimento automatico) attraverso meccanismi che consentono a una “macchina intelligente” di migliorare le proprie capacità.

Un esempio sono i CHATBOT che, come saprai, sono software che simulano ed elaborano le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale. I Chatbot possono essere semplici, come programmi rudimentali che rispondono a una semplice domanda con una singola riga, oppure sofisticati come gli assistenti digitali che apprendono e si evolvono per fornire livelli crescenti di personalizzazione quando raccolgono ed elaborano le informazioni.

Per esempio, ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer, traducibile in “trasformatore pre-istruito generatore di programmi di dialogo“) è un prototipo di Chatbot basato su Intelligenza Artificiale e machine learning (apprendimento automatico) -sviluppato dall’organizzazione OpenAI- specializzato nella conversazione con un utente umano (qui trovi il sito https://openai.com/blog/chatgpt/).

Negli Stati Uniti, per esempio, un duo di creator ha allenato l’ Intelligenza Artificiale a produrre nuove battute all’infinito, basandosi sulla serie comica “Seinfeld”: hanno utilizzato, infatti, il linguaggio GPT-3 di OpenAI e altri strumenti di Intelligenza Artificiale, che sono stati “allenati” con le sceneggiature di un grandissimo numero di sitcom per imparare a loro volta a produrre nuove sceneggiature comiche. L’obiettivo è stato quello di dimostrare che, man mano che i media generativi migliorano in qualità ed efficienza, si possano creare dei contenuti potenzialmente infiniti.

L’Intelligenza Artificiale nel tuo Studio Notarile

“L’intelligenza artificiale sta crescendo rapidamente,

così come i robot le cui espressioni facciali

possono suscitare empatia.

(Diane Ackerman)

Le soluzioni di Intelligenza Artificiale stanno lentamente entrando con prepotenza negli Studi dei professionisti di tutto il mondo, Italia inclusa, secondo una linea strategica comune: sfruttare i sistemi automatici per “ridurre le mansioni routinarie, smaltendo i cumuli di pratiche che si accatastano sulle scrivanie.

Nel tuo Studio Notarile l’ Intelligenza Artificiale potrebbe incrementare la qualità professionale del lavoro svolto, compiendo per esempio parte del lavoro preparatorio e di istruttoria.

L’integrazione tecnologica di soluzioni di Intelligenza Artificiale negli Studi Notarili implica una graduale “robotizzazione del lavoro”, con la potenziale scomparsa di alcuni ruoli e la necessità di nuove figure professionali che gestiscano l’evoluzione digitale esprimendo competenze differenti (sia tecniche che di informatica evoluta) e che siano capaci di “istruire” i software.

L’applicazione delle tecniche di Intelligenza Artificiale nello Studio Notarile possono supportare la formulazione e la verifica delle fattispecie contrattuali di più semplice elaborazione o proponendo al Notaio, in modo argomentato e documentato, ventagli di soluzioni giuridiche su misura per il singolo caso.

L’azienda multinazionale hi-tech italiana Reply, per esempio, ha sviluppato le “impiegate avatar” (tecnicamente “umani digitali”): si tratta di Intelligenze Artificiali progettate per interagire con clienti e dipendenti sia nel mondo reale che nella realtà virtuale.

I prototipi si chiamano Rose e Margot: entità digitali di tipo “conversazionale” che dialogano in maniera naturale e intelligente con le persone, in grado di essere utilizzate in modo coerente in diversi contesti e canali media; sono dei veri e propri gemelli digitali dell’essere umano, creati artificialmente e animati in 3D in tempo reale per potersi muovere coerentemente sia su uno schermo che nel metaverso.

L’“umano digitale” di Reply è completamente virtuale e composto da due parti: la “mente“, cioè l’ Intelligenza Artificiale che lo rende in grado di “ragionare“, e il “corpo” (virtuale), cioè l’avatar vero e proprio che è capace non solo di muoversi ma anche di collegare la propria gestualità a quello che sta dicendo e al tono con il quale lo sta dicendo.

La complessità dell’animazione di Margot e Rose è data dal fatto che questi “digital human” sono in sintonia, sia per quanto attiene alla postura che per le espressioni, con la conversazione che stanno conducendo: sono empatiche, attive, attente, tranquille, vivaci, corrucciate, come pure la loro voce, che è in grado di adattarsi e guidare le emozioni di quel che stanno dicendo.

L’empatia si palesa con l’espressività e la prossemica che vengono rese possibili non con animazioni preimpostate ed “avviate” durante l’interazione, ma bensì con una serie di parametri espressivi che vengono modulati in tempo reale dall’ Intelligenza Artificiale.

La tecnologia può sicuramente aiutare a reperire una mole immensa di dati in tempi molto più brevi ma l’analisi di questi ultimi, la scelta di ciò che può essere o meno utilizzato e l’individuazione della migliore soluzione dal punto di vista giuridico e fiscale modellata sulla singola fattispecie possono essere adempiute unicamente dal Notaio sulla base della sua capacità ed esperienza diretta.

Al momento, nonostante l’ Intelligenza Artificiale possegga una grande capacità di calcolo, una conoscenza infinita dei suoi database, non è tuttavia ancora in grado di prendere decisioni umane, di uscire dagli schermi di uno strumento tecnologico e di socializzare come una vera persona.

Tuttavia, il Notariato italiano ha da tempo avviato studi sull’impatto che l’ Intelligenza Artificiale potrà avere nella quotidianità del lavoro del notaio, nella compilazione di un atto notarile e per gli smart contract (“contratti intelligenti” ovvero forme di transazioni giuridiche automatizzate sempre garantite dal controllo del notaio).

Non sappiamo ancora bene come e quando vedremo un uso quotidiano dell’ Intelligenza Artificiale nello Studio Notarile ma abbiamo una certezza: l’ Intelligenza Artificiale nei prossimi anni comporterà un cambiamento nel modo di lavorare anche dei Notai.