Non c’è aspetto più delicato, ed allo stesso tempo complesso, del trovare l’approccio adeguato per correggere l’errore di un proprio collaboratore, guidarlo verso la soluzione ottimale e farlo crescere a livello personale e professionale
Quante volte ti è capitato di trovarti nella situazione di dover correggere l’operato di un tuo collaboratore?
Sono sicuro che ti sei domandato quale potesse essere, in tale contesto, l’approccio migliore da adottare al fine di non demotivare il tuo collaboratore ed al contempo esortarlo a modificare il proprio modus operandi.
Tuttavia la risposta non è mai così scontata o di facile applicazione nella realtà, perché entrano in gioco molti fattori, differenti considerazioni e soprattutto stai interagendo anche nel campo delle emozioni, dei sentimenti e del profilo caratteriale.
Il rischio di un approccio errato, infatti, può essere quello, per assurdo, di aumentare i punti di debolezza e le lacune del collaboratore o di non essere in grado di aiutarlo a sviluppare ulteriormente il proprio potenziale.
Saper aiutare a sviluppare le qualità degli altri è un dono ed una dote (allenabile).
Il notaio leader® affronta l’errore o la mancata prestazione del proprio collaboratore con un approccio di “forte interesse” nel senso che è incuriosito e vuole conoscere più a fondo perché ciò sia accaduto.
Il proprio “forte interesse” non è declinato come sospetto o diffidenza, il notaio leader® non vuole comprendere quali siano le colpe del collaboratore per metterle in luce: ciò infatti porterebbe quest’ultimo a “chiudersi a riccio” ed a porsi in un atteggiamento difensivo mentre l’obiettivo è quello, opposto, di farlo aprire.
Quando il tuo collaboratore ha sbagliato o sta avendo una prestazione lavorativa al di sotto delle tue aspettative, il tuo “forte interesse” a comprendere deve portarti non a provare emozioni di collera, rabbia o risentimento bensì all’essere curioso di capire meglio senza adottare un atteggiamento accusatorio o critico.
L’obiettivo, con un approccio positivo, è quello di comprendere cosa sia successo e come mai sia potuto succedere, chiedendo al collaboratore: “cosa è successo? Non preoccuparti, spiegami che cosa è successo.”
Il tuo atteggiamento (anche a livello di comunicazione non verbale: gestualità, prossemica, postura) non deve essere accusatorio, facendo comprendere al tuo collaboratore che non vi saranno punizioni o attacchi e critiche a seguito delle sue delucidazioni in merito (leggi per un approfondimento l’articolo “Sei visivo, auditivo o cinestesico? Ed i clienti del tuo Studio Notarile? “).
Solo in questo caso, infatti, riuscirai a comprendere i motivi, le ragioni ed il modus operandi che si celano dietro l’errore del collaboratore e potrai agire per correggere e porvi rimedio.
E’ ovvio che in te vi siano delusione o scoramento ma il tuo obiettivo è quello di evitare che quell’errore o quella modalità operativa si ripetano: avendo un approccio ostile o critico il tuo collaboratore andrebbe in naturale protezione di sé stesso e ti fornirebbe delle scuse che non ti permetterebbero di comprendere appieno cosa sia realmente successo.
Il notaio leader® ,efficace nel far crescere i propri collaboratori, ascolta in maniera attiva ed è interessato a ciò che i propri Assistenti Notarili hanno da dire: li stimola a comunicare le proprie idee e le valuta attentamente (leggi per un approfondimento l’articolo “Il conto corrente emozionale è importante quanto il conto dedicato! “).
Il notaio leader® non tende a deprimere i propri collaboratori, ad evidenziare le loro mancanze ma lavora sul loro stato d’animo per elevarlo ad un livello superiore.
Se c’è un aspetto positivo del tuo collaboratore devi tendere a complimentarti con lui, non attendere il suo errore per criticarlo e demotivarlo: la minaccia, la punizione, il rimprovero contribuiscono solo a rendere il tuo collaboratore più agitato, più distratto, tendenzialmente più portato a commettere ulteriori errori.
Il notaio leader® usa la ragione, la sua carica positiva e l’entusiasmo per far comprendere gli obiettivi ai propri collaboratori, per stimolarli ed innalzare la loro autostima e la loro motivazione.
Il “Notaio Boss” usa la collera, la rabbia e la minaccia ottenendo un “effetto boomerang” sui propri collaboratori: è vero che una persona impaurita o intimorita non discute più gli ordini dati ma è anche poco produttiva, ha poca iniziativa e nel lungo periodo fornisce prestazioni scadenti (leggi per un approfondimento l’articolo “La gestione dello Studio Notarile: le “3 sfere d’azione” del Notaio Leader® “).
Il Notaio Leader® lavora sui lati positivi dei propri collaboratori
“Tratta le persone come sono ed esse lo resteranno.
Trattale come dovrebbero essere ed esse lo diventeranno.“
(Goethe)
Ogni collaboratore del tuo Studio Notarile, come anche te e me, ha sia lati positivi che negativi: ognuno di noi ha le proprie “aree di debolezza”, “ambiti di miglioramento” ed aspetti su cui lavorare.
Potresti per esempio avere un collaboratore con tre lati negativi e due positivi: qualcosa la farà bene, qualcos’altro lo farà meno bene. Come fai a gestire al meglio questo collaboratore? Come fai a correggerlo senza demotivarlo?
Ascoltami bene: se lavorerai sui lati negativi del tuo collaboratore, è molto probabile che i suoi lati positivi diminuiranno mentre, al contrario, se lavorerai sui suoi lati positivi, i suoi lati negativi con buona probabilità diminuiranno.
La maggior parte di coloro, infatti, che trattano i propri collaboratori prendendone in considerazione solo i lati negativi e cercando di sviluppare dei sistemi per evitarli o correggerli partono dal presupposto che i collaboratori non abbiano voglia di fare e di conseguenza tendono a ricordarsi e concentrarsi solo su quello che non hanno fatto o non fanno bene.
Coloro, invece, che si concentrano assiduamente sui lati positivi dei loro collaboratori ottengono una crescita inaspettata di questi ultimi.
Per similitudine, è come il principio del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
A questo punto ti domanderai: “ma se devo lavorare sui lati positivi dei miei collaboratori, come faccio ad attuare le dovute correzioni dei lati negativi e delle manchevolezze?”
E’ importante che tu abbia con i tuoi collaboratori dei “colloqui di miglioramento” o “colloqui di correzione” ovvero degli incontri nei quali vengano evidenziati più lati positivi del collaboratore rispetto ai lati negativi che vuoi correggere.
Nel colloquio dovrai prima esporre la serie di lati positivi del tuo collaboratore che superino il lato negativo che intendi correggere e dopo incentivarlo a migliorare l’aspetto che vuoi correggere, curando tutto il tuo linguaggio (supportato dunque da verbale, para-verbale e non verbale).
Con tale approccio eviterai che il tuo collaboratore si chiuda a riccio, si irrigidisca e si ponga in un atteggiamento difensivo: lo tieni motivato, non intacchi il suo amor proprio e, facendo leva sui suoi lati positivi, lo stimoli al contempo a correggere i suoi lati negativi.
Il notaio leader® tira fuori il meglio dai propri collaboratori, concentrandosi unicamente sui loro lati positivi (in questo puoi sempre farti aiutare anche da un consulente esterno).
Come guidare e far crescere i collaboratori del tuo Studio Notarile
“Nessuno può insegnare qualcosa a un altro uomo.
Può solo aiutarlo a tirare fuori qualcosa che ha già dentro di sé.“
(Galileo Galilei)
Spesso gli errori dei tuoi collaboratori dipendono da:
- cattiva comprensione (ha capito male o non ti sei spiegato bene);
- mancanza di strumenti e necessaria assistenza/formazione (non lo hai messo in condizione di poter lavorare al meglio);
- debolezze caratteriali (ha alcune lacune caratteriali)
La maggior parte delle volte in cui i tuoi collaboratori ti deludono, non lo fanno apposta o perché hanno un approccio negativo: lo fanno perché hanno capito male.
Attaccandoli o criticandoli otterrai solo un calo della loro dedizione.
Quando intendi far notare al tuo collaboratore qualcosa che non ha svolto bene, non devi agire con una presunzione di malafede perché otterresti solamente un effetto negativo: lui avrebbe preferito ottenere un risultato migliore, avrebbe preferito che l’errore non vi fosse.
Nel momento in cui lo affronti sostenendo il contrario e ritenendo che l’ha fatto apposta crei in lui una grande confusione e metti in risalto (sviluppandoli) i suoi lati negativi: ciò porterà, conseguenzialmente, ad una riduzione delle sue qualità positive.
La maggior parte dei collaboratori (a parte rare eccezioni) sono persone positive, volenterose, affidabili e che vorrebbero ottenere grandi risultati ed essere apprezzati per le attività che svolgono.
Quello che ti aspetti dai tuoi collaboratori determina più di qualunque altra cosa l’atteggiamento che avrai verso di loro, ed essi, agendo come specchi, riflettono verso di te lo stesso tipo di atteggiamento che hai nei loro confronti, sia positivo che negativo.
Quando convinci un tuo collaboratore dei suoi lati negativi, per assurdo ottieni proprio che la persona continui ad operare in modo negativo: potresti arrivare a convincerla, demotivandola e depotenziandola, che possieda solo, o per lo più, caratteristiche negative.
Quando correggi i tuoi collaboratori, pertanto, devi fare molta attenzione a tale aspetto: evidenziare costantemente e solo i lati negativi alla lunga porta a convincere quella persona di non valere e non potrà che peggiorare nella sua performance lavorativa, rendendola meno motivata, meno produttiva e più portata a commettere errori.
Il notaio leader® cerca di far individuare ai propri collaboratori le loro positività e di aumentare le loro convinzioni in esse: sei capace di riuscire a trovare almeno cinque lati positivi di ogni tuo collaboratore o ti vengono in mente solo i loro lati negativi?
Non riuscire a vedere i lati positivi di un collaboratore o fare fatica a trovarli è un limite che evidenzia una difficoltà percettiva come se vi fosse un “filtro cerebrale” che consente di vedere solo i lati negativi.
Si tende erroneamente, in tal caso, a sminuire ed a distogliere lo sguardo dai lati positivi del collaboratore ed a focalizzarsi, ingigantendoli, sui suoi lati negativi: il non riuscire a vedere alcun lato positivo nel tuo collaboratore è una lacuna, un “difetto della mente” che porta a concentrarsi unicamente su tutto ciò che non va in lui.
Magari potresti scoprire che in alcuni casi non sono i tuoi collaboratori che sbagliano ma sei tu che non li formi o motivi in modo adeguato: lavorando sui tuoi collaboratori, motivandoli e non deprimendoli, favorirai in loro una vera e propria “rinascita” con una ricaduta positiva sulle performance e sulla produttività del tuo Studio Notarile.
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