Empatia: la testata d’angolo sulla quale il notaio leader® costruisce il proprio Studio Notarile

In un mondo che si avvia ad un uso massiccio dell’intelligenza artificiale l’empatia rappresenta il “cuore pulsante” e differenziante dell’essere umano, lo scarto vincente che consente al tuo Studio Notarile di essere vicino al cliente, di “fare squadra” tra i collaboratori e di creare prossimità tra te ed il tuo team.

“L’empatia vera è sempre libera

da ogni qualità diagnostica o giudicante.

(Carl Rogers)

Aprirsi agli altri, anche in ambito professionale, è una strategia che paga nella misura in cui gli altri sono disposti ad accettarla ed a farla propria: relazionarsi con empatia e rispetto verso l’altro genera e stimola, nella maggior parte dei casi, atteggiamenti di pari grado nei nostri interlocutori.

L’essere umano, qualsiasi essere umano, ha un desiderio innato di essere amato e compreso: quando ci relazioniamo con gli altri (colleghi, dipendenti, clienti, familiari, amici, …) dovremmo stringere le mani con nuovo calore, guardarli negli occhi, sorridere, sforzarci di osservarli come persone e non come meri numeri, sviluppando la capacità di sapersi calare emotivamentenei panni degli altri”.

Le persone cercano, infatti, attenzione, comprensione ed immedesimazione verso ciò che manifestano: non dobbiamo, dunque, coltivare solo intelligenza emotiva, ascolto attivo, gentilezza ed assertività ma anche e soprattutto empatia verso tutti i nostri interlocutori (leggi per un approfondimento l’articolo “L’assertività nel tuo Studio Notarile: ago della bilancia tra passività ed aggressività”).

Anche la gentilezza è una questione di empatia e se comunicata diventa contagiosa e virale, alimentando la fiducia reciproca (leggi per un approfondimento l’articolo “La gentilezza: preziosa e rara leva di Marketing per il tuo Studio Notarile”).

L’empatia (dal greco antico “εμπάθεια“, parola composta da en- “dentro” e pathos, “sofferenza o sentimento“) è quell’ ”ingrediente magico” che alcuni possiedono come dote innata e che tutti gli altri possono allenare ed affinare nel tempo, sperimentandone ed apprezzandone gli indubbi vantaggi nella propria vita personale e professionale: si sostanzia nella capacità di interpretare le emozioni, i sentimenti e gli atteggiamenti degli altri e di essere comprensivi (leggi per un approfondimento l’articolo “Il carismatico “savoir faire” nel tuo Studio Notarile: la preziosa capacità di empatizzare con gli interlocutori”).

Quale cliente, infatti, non desidera essere accolto e compreso da un Notaio e da collaboratori di Studio empatici? Quale assistente notarile non anela ad avere un datore di lavoro empatico e quale Notaio, al contempo, non predilige collaboratori empatici? (leggi per un approfondimento l’articolo “L’Assistente notarile ambìto: non solo capacità ma soprattutto Soft Skills”)

C’è sempre un qualcuno che è diverso da noi ed una scelta sul come relazionarci con quella diversità: se nella logica dell’incontro (che crea empatia ed avvicina) o dello scontro (che genera allontanamento e fa chiudere a riccio gli interlocutori).

I clienti hanno necessità di essere rassicurati e pertanto entrare in empatia con la clientela è la chiave per costruire solide relazioni con quest’ultima e per comprenderne le più profonde esigenze e necessità, sia quando tutto va bene sia nei momenti più complicati (leggi per un approfondimento l’articolo “Ascolto e gestione dei clienti dello Studio Notarile: come generare il vantaggio competitivo”).

Devi relazionarti con empatia -regolarmente, costantemente e generosamente, per anni – per organizzare, guidare e rafforzare la fiducia nei tuoi confronti con la finalità di occupare una spazio unico ed identitario nella mente della tua clientela (leggi per un approfondimento anche l’articolo “Branding Notarile®: come far emergere la tua identità (autorevole ed affidabile) o quella del tuo Studio Notarile”).

Tutti, infatti, possono operare uno sconto: non è da tutti saper creare empatia, ispirare fiducia, generare valore esperienziale per la clientela; l’empatia è strettamente correlata ed interconnessa con la strategia di sviluppo ed affermazione del tuo Branding Notarile® (leggi per un approfondimento anche l’articolo “Perché dovrei scegliere il tuo Studio Notarile e non quello di un tuo collega? L’importanza di lavorare sul tuo Branding Notarile®”).

Dunque, accogli sempre il cliente rassicurandolo con sensibilità ed attenzione alle sue problematiche, mettendoti nei suoi panni ed ottenendo il suo rispetto e la sua fiducia.

I vantaggi dell’empatia nel tuo Studio Notarile

“Troppo spesso sottovalutiamo il potere di un tocco,

un sorriso, una parola gentile, un orecchio che ascolta,

un complimento onesto, o il più piccolo atto di cura,

i quali hanno il potenziale per trasformare una vita intorno.

(Leo Buscaglia)

Imparare ad esprimere la propria empatia consente di avere a propria disposizione il “grimaldello” per conquistare gli altri, in quanto si tratta di una risorsa che ognuno di noi già possiede, di una virtù che è possibile mettere in pratica.

Oggi per comunicare ci avvaliamo di una molteplicità di strumenti (posta elettronica, WhatsApp, Messenger, Telegram, Social, messaggi vocali, ecc…) e mentre l’intelligenza artificiale avanza noi abbandoniamo le conversazioni de visu: stiamo lentamente ed inesorabilmente estromettendo dal nostro lavoro quella cosa -in apparenza- “inefficiente e non redditizia” che si chiama umanità.

Tendiamo a non chiedere più a nessuno come sta, sempre più raramente ci congratuliamo per i successi altrui, siamo timorosi di creare un contatto fisico ed umano con il prossimo per paura che il nostro gesto possa essere frainteso (la pandemia ha accelerato questo processo già in essere), stiamo via via rimuovendo dall’ambiente di lavoro tutto ciò che sa di umano, spersonalizzando la vita lavorativa e professionale.

Come affermava madre Teresa di Calcutta la più grave malattia dell’Occidente non sono la tubercolosi o la lebbra ma è l’esclusione, il sentirsi non amati e non voluti ecco perché se tu, notaio leader®, ed i collaboratori del tuo Studio Notarile riuscite a creare empatia con i vostri interlocutori, li farete sentire al centro della vostra attenzione ed ai loro occhi vi eleverete al di sopra della gretta unità di misura del mondo del lavoro: il denaro.

Una persona sempre piena di empatia è una fonte costante di energia, propulsione ed ottimismo ed è altamente probabile che, sprigionando energia verso chi incontra, ne ottenga altrettanta in cambio: i comportamenti empatici, infatti, sono virali e contagiosi perché manifestando la tua empatia dai vita ad un’esperienza che gli altri ricorderanno, aumentando la percezione del tuo valore.

Più riesci a manifestare il tuo genuino interesse per gli altri e per le loro situazioni e problematiche, più è probabile che costoro abbattano le barriere che vi separano come esseri umani: nel mondo del lavoro ciò è fondamentale.

Se non esprimiamo umanità, le persone che hanno a che fare con noi tenderanno a valutarci esclusivamente in termini di un arido “dare e avere”, anche perché noi per primi non forniamo loro nessun’altra unità di misura.

Ciò che devi tenere bene a mente è che manifestare empatia è un processo, non una semplice serie di singoli atti una tantum, ovvero un programma efficace e sostenibile nel tempo volto a manifestare agli altri la tua umanità.

L’empatia, infatti, non è un qualcosa che emerge di tanto in tanto, in maniera estemporanea o casuale ma va praticata nel quadro di un processo e di un approccio agli altri nel quale agisci sempre al meglio delle tue possibilità, comprendendo che vi sono 2 fasi sempre perfezionabili: la fase della percezione e quella dell’espressione.

Consigli pratici per adottare l’empatia nel tuo Studio Notarile

Per percezione intendo quella fase in cui attraverso le parole ed il linguaggio del corpo percepisci la possibilità di “legare” con quell’interlocutore, di creare un rapporto empatico: si tratta di una vera e propria competenza professionale che puoi allenare, perfezionare ed affinare.

Alcune persone possono essere “avvicinate” senza tanti preamboli, altre no: stai ben attento a non confonderle! (leggi per un approfondimento anche l’articolo “Sei visivo, auditivo o cinestesico? Ed i clienti del tuo Studio Notarile?”).

Per manifestare empatia vi sono momenti adatti e momenti sbagliati, è anche una questione di tempismo, devi prestare massima attenzione ai segnali che gli altri ti inviano: la maggior parte delle conversazioni di lavoro (tra colleghi o con i clienti), infatti, ha ad oggetto una qualche forma di transazione o di negoziato, cosicché tutti tendono a tenere le proprie difese ben alte, è proprio quando si divaga dall’argomento centrale che queste vengono temporaneamente abbassate ed è lì che devi far entrare in gioco la tua capacità di creare empatia.

Alla classica e costante domanda “come va?” distìnguiti, per esempio, rispondendo genuinamente: “bene, ma solo se va bene anche a te”, una risposta che apre all’empatia ed all’interesse spontaneo verso l’altro.

La tua espressione passa attraverso gli sguardi, le parole e la gestualità: lo sguardo è la forma di comunicazione più diretta a disposizione, in ambito lavorativo ci si guarda di continuo ma raramente dritto negli occhi; normalmente si dirige lo sguardo verso la fronte, le sopracciglia, il naso ma non verso gli occhi.

Utilizza anche il sorriso (quello spontaneo e genuino che viene dal cuore, tutti infatti sappiamo distinguere benissimo un sorriso falso e forzato), sorridere infatti non costa nulla e la maggior parte delle persone si dimentica di farlo, costrìngiti dunque a sorridere quando saluti qualcuno o conversi con lui, un sorriso -infatti- produce effetti sorprendenti: quanto sono rari ma al contempo positivi, sul lavoro, i momenti in cui qualcuno ci sorride?

Sai che si può sorridere anche “al telefono” e che ciò viene percepito positivamente da chi è dall’altro capo della cornetta?

Le parole sono l’altra freccia al tuo arco, danno un senso al nostro mondo professionale: quando parli sii assertivo, chiaro, equilibrato laddove molti, al contrario, suonano vaghi ed ambigui ed assumono espressioni impenetrabili anche quando tentano di mostrarsi empatici. Dici quello che fai, fai quello che dici.

Il nostro corpo ha un suo linguaggio, lancia costantemente segnali e parla spesso, anche inconsciamente, al posto nostro (alle volte tradendoci): abbracci (ove possibili, accettati e consentiti) e strette di mano sono utilissimi strumenti per interagire pienamente con i nostri interlocutori e rientrano appieno nelle nostre modalità di espressione.

Prima di creare un contatto fisico con qualcuno sii assolutamente certo che non sia percepito come cosa sgradita (molti trascurano ed ignorano questo delicato aspetto).

Rivòlgiti al tuo interlocutore pronunciando il suo nome di battesimo, moltissimi studi e ricerche infatti riportano che quando ci si rivolge a qualcuno chiamandolo per nome si trasmettono fiducia e sicurezza: la maggior parte delle persone non conosce suono più bello del proprio nome e pertanto pone particolare attenzione a chi lo pronuncia!

Quando poni una domanda al tuo interlocutore, guardalo negli occhi (a meno che tu non ti renda conto che ciò gli provochi disagio) e protenditi verso di lui in modo da dimostrargli piena attenzione.

Sfòrzati di esprimere nelle tue conversazioni il tuo calore umano: ascolta, fatti coinvolgere, dai il tuo sostegno, fai tutto ciò che un’intelligenza artificiale non può fare; l’empatia è un talento che va coltivato con l’esperienza.

Riesamina sempre il riscontro che hai ricevuto in tutte le conversazioni, gli incontri, gli appuntamenti e le riunioni che hai avuto, cercando di chiarirti se hai espresso nel modo migliore la tua empatia, dove puoi migliorare e quali approcci sono risultati più efficaci.

Devi ovviamente mettere in conto che nel mondo del lavoro, prima o poi, è inevitabile scontrarsi con un rifiuto: le persone in generale hanno paura di aprirsi agli altri e la maggior parte di noi, soprattutto in situazioni di lavoro, ha sviluppato un distacco emotivo che si erge come una barriera impenetrabile tra le persone.

Cerca di costruire rapporti veri anche sul lavoro, perché se riesci a dare un volto umano alla vita professionale sarai più felice, non solo in ufficio ma anche nella tua vita personale ed aiuterai i tuoi collaboratori a raggiungere gli stessi obiettivi (leggi per un approfondimento anche l’articolo “Come essere un Notaio leader® centrato e consapevole: Coaching Notarile® e “Ruota della Vita””).

Quando gli altri cominciano a percepire la tua empatia, cominciano a crescere nel senso più pieno del termine: fèrmati un attimo a riflettere sulla soddisfazione di riuscire a rendere gli altri un po’ più umani; quando manifesti empatia aiuti contemporaneamente gli altri a diventare più empatici, ad esprimere il meglio di se stessi.

L’empatia può rendere te ed il tuo Studio Notarile unici, memorabili ed indimenticabili nella mente di chi vi osserva e di chi entra in connessione empatica con voi.

Come afferma Fabrizio Caramagnacapire il prossimo è la cosa più difficile. Devi provare a mettere il tuo occhio, le tue orecchie e le tue dita in quello spazio misterioso tra la pelle di una persona ed il suo cuore”.

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