L’assertività nel tuo Studio Notarile: ago della bilancia tra passività ed aggressività

Non solo empatia, intelligenza emotiva e gentilezza: l’assertività del notaio leader® e degli Assistenti Notarili come pietra angolare dello Studio Notarile

Lassertività trae origine, prima di tutto, da noi stessi: entrando in contatto con le nostre più profonde emozioni (dal latino emovère, ovvero “muovere verso l’esterno, portare fuori”), imparando a riconoscerle ed a convogliarle verso i nostri obiettivi, senza subirle impulsivamente o passivamente.

Risulta, dunque, fondamentale ascoltare i nostri bisogni, avere chiari i nostri obiettivi, nutrire stima e rispetto verso noi stessi e verso i nostri interlocutori, assumendoci le responsabilità delle nostre azioni.

Essere assertivi, pertanto, non significa:

  • dominare gli altri;
  • non farsi calpestare;
  • essere vincenti

L’assertività è, a tutti gli effetti, una vera e propria abilità che trova piena manifestazione nelle relazioni interpersonali.

Essere assertivi significa “asserire” ovvero affermare qualcosa con fermezza e convinzione.

Da cosa riconosciamo una persona assertiva? Solitamente, presenta le seguenti caratteristiche:

  • comunica in modo efficace e autentico, con la capacità di saper ascoltare e chiedere chiarimenti;
  • accetta le critiche costruttive e rifiuta quelle tendenziose e svalutanti;
  • le critiche rivolte dalla persona assertiva non suscitano disagio o frustrazione nell’interlocutore, perché risultano costruttive e stimolano il cambiamento;
  • sa manifestare fermamente un rifiuto verso ciò che non desidera e sa aiutare gli altri se le viene richiesto;
  • sa entrare profondamente in contatto con le proprie emozioni.

Trattandosi di una abilità, l’assertività può essere adeguatamente sia appresa che sviluppata.

L’assertività si trova al centro esatto, ed è dunque “ago della bilancia”, tra due opposti: la passività e l’aggressività.

Attraverso questa specifica abilità è possibile, infatti, raggiungere i propri obiettivi attraverso un comportamento adeguato ed efficace, che consenta di non essere passivi o sottomessi ed al contempo senza divenire aggressivi e nel pieno rispetto del proprio interlocutore.

La capacità di relazionarsi in modalità assertiva, senza gli opposti eccessi della passività o dell’aggressività, genera relazioni interpersonali paritarie, contribuisce ad evitare i conflitti ed agevola il raggiungimento degli obiettivi personali o di un team di lavoro.

L’assertività non è innata ma, come detto, si apprende attraverso i modelli di riferimento con i quali si entra in contatto durante la propria vita (soprattutto durante l’infanzia): lo stesso avviene con la passività e l’aggressività.

La persona assertiva sa anche valutare quando non esserlo: convogliando l’eventuale rabbia ed aggressività in un linguaggio verbale, para-verbale e non verbale opportuno e volto ad affermare le proprie ragioni con fermezza, senza sottomettere o prevaricare il proprio interlocutore, sapientemente dosando le proprie capacità per raggiungere l’obiettivo prefissato (leggi per un approfondimento anche l’articolo “Sei visivo, auditivo o cinestesico? Ed i clienti del tuo Studio Notarile?”).

Sviluppare la propria assertività

“Un ‘no’ pronunciato con convinzione è migliore di un ‘si’

pronunciato unicamente per compiacere

o, ancora peggio, per evitare problemi.”

(Mahatma Gandhi)

L’assertività è una dote, una capacità, una competenza che può essere allenata e sviluppata al pari di altre Soft Skills (leggi per un approfondimento anche l’articolo “L’Assistente notarile ambìto: non solo capacità ma soprattutto Soft Skills”), cominciando dalle seguenti indicazioni:

  • sii sempre sincero;
  • impara a contare fino a dieci prima di dare sfogo alla tua rabbia;
  • domàndati continuamente come ti sentiresti se fossi tu al posto dell’altra persona;
  • manifesta le tue opinioni tenendo presente che si tratta di tue considerazioni e non di verità assolute;
  • assumiti le tue responsabilità se commetti un errore ed accetta riconoscimenti e lodi;
  • chiedi critiche costruttive: fatti spiegare come doveva essere svolta quella data attività;
  • scegli il momento giusto per esprimere disappunto o per fare una critica, accertandoti di avere tutta l’attenzione del tuo interlocutore;
  • comunica al tuo interlocutore come ti fa sentire il suo comportamento (triste, deluso, demotivato, arrabbiato, ecc…);
  • insisti con una richiesta assertiva se non ottieni risposta.

Essere assertivi è ovviamente una scelta individuale, che trova la propria fonte nella stima e nel rispetto di sé.

Puoi essere assertivo anche quando il tuo interlocutore non lo è, non ne è capace o non desidera esserlo: il vantaggio di avere di fronte un interlocutore che favorisce uno scambio vicendevolmente assertivo è quello di dar vita ad uno scambio comunicativo arricchente per entrambe le parti.

Tuttavia, rispettare profondamente l’interlocutore e le sue personali opinioni comporta anche, per assurdo, accettare l’ipotesi che costui non sia o non voglia essere assertivo.

L’assertività emerge quando affermiamo la nostra posizione con fermezza e sicurezza, accertandoci che le persone ci ascoltino.

In concreto, l’assertività è la capacità di:

  • esprimere i propri sentimenti;
  • scegliere come comportarsi in un determinato momento e in un determinato contesto;
  • difendere i propri diritti;
  • esprimere serenamente un’opinione in disaccordo quando lo si ritiene opportuno;
  • portare avanti le proprie idee e le proprie convinzioni, rispettando, contemporaneamente, quelle degli altri.

L’assertività è anche la capacità di dire a un’altra persona “no”, basandosi su questo assunto: una relazione è assertiva quando entrambe le parti hanno valore.

L’assertività è quella relazione in cui è possibile definire anche dei confini.

Assertività nello Studio Notarile

“La parola ‘no’ è un grande risparmio di tempo.

Dì di ‘no’ a qualunque cosa che non sia

il più elevato e miglior uso del tuo tempo.”

(Brian Tracy)

Il rispetto reciproco è la base di ogni solido rapporto lavorativo nel tempo: l’assertività è la testata d’angolo perché ciò avvenga.

L’assertività è un modello di comunicazione e di comportamento interpersonale capace di garantire un livello di civiltà nei rapporti tra le persone ed uno stato di benessere emotivo per coloro che lo mettono in pratica, soprattutto in ambito lavorativo.

Tuttavia ciò non è semplice e potrebbero sicuramente presentarsi situazioni complesse da gestire come l’essere criticati, l’essere trattati ingiustamente, il ricevere richieste manipolatorie o, addirittura, umilianti.

In tali contesti solitamente le persone passive tendono ad addossarsi la colpa senza riuscire a distinguere tra proprie o altrui responsabilità; al contrario, le persone aggressive mostrano in maniera eccessiva il proprio fastidio, spesso anche verso il datore di lavoro.

La conseguenza è che la persona passiva lavora con risentimento e insoddisfazione mentre quella aggressiva costruisce rapporti conflittuali arrivando anche a perdere il posto di lavoro.

In alcune circostanze, dietro l’evitamento dei “no” c’è spesso la paura del rifiuto, il voler evitare il confronto ovvero lo scontro e il timore di ferire i sentimenti degli altri: in questi casi può essere utile dichiarare quello che blocca o inibisce la nostra espressione genuina per consentire all’altro di comprendere come siamo fatti e cosa ci tormenta, spingendolo ad agire di conseguenza.

Una comunicazione sincera e diretta tra le persone consente di costruire una relazione reciprocamente assertiva.

La parola “contro” ha anche un significato di “posizione di rimpetto, di fronte, davanti”: le parole “incontro” e “scontro“, totalmente agli antipodi nel loro significato, contengono entrambe la stessa radice “contro“.

L’immagine dell’incontro è costruttiva, un momento speciale, uno scambio positivo, due persone distinte che si trovano a metà strada o comunque interagiscono positivamente.

Lo scontro, al contrario, richiama l’immagine del conflitto, della battaglia, di un qualcosa di violento e feroce.

Eppure, sia l’incontro che lo scontro nascono dal “contro” cioè dal “di fronte“, dall'”opposto“: quasi come se per incontrare qualcuno fosse necessaria una parte che è totalmente differente da noi; costruendo, dialogando, mediando diventa incontro mentre combattendo, imponendo, attaccando siamo nello scontro.

C’è sempre un qualcuno che è diverso da noi ed una scelta sul come relazionarci con quella diversità: se nella logica dell’incontro (che crea empatia ed avvicina) o dello scontro (che genera allontanamento e fa chiudere a riccio gli interlocutori).

Suggerimenti per sviluppare l’assertività nel tuo Studio Notarile:

  • ascolto attivo

poniti in un atteggiamento di ascolto attivo ed empatico (senza pregiudizi) verso il tuo interlocutore, con la respons-abilità di impegnarti a comprendere davvero il suo punto di vista ed a fornire risposte significative (leggi per un approfondimento anche l’articolo “La gentilezza: preziosa e rara leva di Marketing per il tuo Studio Notarile”)

  • parla in prima persona

se ti trovi in disaccordo con quanto enunciato dal tuo interlocutore, non usare l’espressione “ti sbagli” ma utilizza il più diplomatico “non sono d’accordo”: in tale maniera ciò che dici non sarà percepito come un giudizio ma come un diverso punto di vista

  • comunica in modo efficace

non formulare giudizi sull’interlocutore ma cura di rivolgere critiche costruttive e che stimolino il cambiamento

  • fermezza e convinzione nel dire “no”

è necessario dire dei “no” convincenti, che non offendano l’interlocutore ma allo stesso tempo non lascino dubbi

  • cura il tuo linguaggio non verbale (postura, prossemica, linguaggio del corpo)

poni attenzione a non creare distonia tra linguaggio verbale (ciò che dici), linguaggio para-verbale (come lo dici con tono, timbro, volume e ritmo della voce) ed il tuo linguaggio del corpo (che potrebbe tradirti)

Non dimenticare mai che l’assertività è l’espressione di una sana autostima.