La gentilezza: preziosa e rara leva di Marketing per il tuo Studio Notarile

Oggi essere gentili significa andare controcorrente e distinguersi dalla massa: l’ascolto attivo, l’empatia ed il saper dare risposte rappresentano potenti, preziose e rare leve per un vantaggio competitivo, anche nel settore notarile

La leva “K” (dall’inglese kindness, gentilezza) non attiene meramente e banalmente al garbo, all’essere cortesi, all’educazione ed alle buone maniere: è un qualcosa di più complesso, per gentilezza in ambito professionale intendiamo la capacità di mettersi nei panni del nostro interlocutore, ascoltando profondamente con empatia ciò che ci sta comunicando, ovvero la capacità di ascoltare e comprendere le persone.

La gentilezza è disarmante e spiazzante, è l’espressione della vera forza interiore: chi è molto forte non ha alcun bisogno di imporsi con la coercizione, non ha nulla da dimostrare e può comportarsi con dolcezza; le persone più gentili sono proprio quelle più forti, più preparate e le più coraggiose.

Come afferma lo psicoterapeuta Wayne W. Dyer “quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile” (frase, tra l’altro, con la quale si conclude il film “Wonder”): un modo di andare controcorrente nella nostra società dove le interazioni sono proiettate sull’aver ragione a tutti i costi, denigrando l’altro per poter emergere, affermando la propria superiorità.

La gentilezza è un boomerang in quanto ci rende più felici, come un sasso gettato in uno stagno genera onde che coinvolgono emotivamente i nostri interlocutori.

La gentilezza non è una questione di umore o di convenienza: è un modus operandi, un approccio agli altri ed alle problematiche quotidiane, a maggior ragione in ambito lavorativo.

Ti sei mai posto la seguente domanda: “qual è l’impatto della presenza/assenza di gentilezza nel mio lavoro e nel mio Studio Notarile?”

La gentilezza rappresenta il peso specifico del professionista che vuole fare la differenza nel proprio settore, fidelizzando i clienti e migliorando i propri risultati: il nostro cervello, infatti, è progettato per voler ripetere esperienze positive e tentare di evitare quelle negative.

Oggi purtroppo la mancanza di etica nelle relazioni è molto diffusa: ognuno di noi quotidianamente vive esperienze poco piacevoli con colleghi, clienti e professionisti che si comportano in maniera poco professionale.

Relazionarsi con empatia e rispetto verso l’altro genera e stimola, nella maggior parte dei casi, atteggiamenti di pari grado nei nostri interlocutori.

Da qui l’esigenza, sempre più spesso evidenziata, di una leadership gentile esercitata dal notaio leader® (leggi per un approfondimento l’articolo Il Notaio Leader®: equilibrio tra nitroglicerina e sabbia di diatomee) la quale contribuisce a creare un clima di lavoro maggiormente sereno e predispone le persone a dare il meglio di loro, coinvolte come sono in un clima di reciproco sostegno.

La gentilezza deve essere vista come un punto di forza e non di debolezza, come un elemento imprescindibile sul luogo di lavoro perché è nei momenti difficili, e quando i problemi rischiano di sovrastarci, che la gentilezza rappresenta l’arma in grado di aprire le corazze e ricomporre un’azione di gruppo coerente e nuovamente focalizzata sugli obiettivi.

La gentilezza è dunque una questione di empatia (leggi per un approfondimento l’articolo “Goleman, Notai e 10 errori con i quali si rischia di perdere i propri Assistenti Notarili”) e se comunicata diventa contagiosa e virale, alimentando la fiducia reciproca.

L’arte della gentilezza è uno dei superpoteri di cui sono dotati coloro che hanno un alto quoziente emotivo.

La gentilezza è un atteggiamento che riguarda l’ascolto, la comprensione, il rispetto e la fiducia verso il prossimo. Nello Studio Notarile la gentilezza facilita la creazione di una squadra unita, rende possibile la realizzazione di team di successo che lavorano in linea con un’unica visione: quella di perseguire gli obiettivi, ma nel rispetto del benessere collettivo e del valore individuale.

Gentilezza e Respons-abilità

“Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato.

(Esopo)

La gentilezza è correlata ed intimamente collegata alla responsabilità.

L’aggettivo responsabile deriva dal latino “respondēre” (assicurare a propria volta, rispondere a voce o per iscritto, replicare, ribattere, dar consigli, corrispondere, star di fronte, esser contrapposto, rispondere alle esigenze, agli impegni, o ai desideri) e “responsāre” (“responsum dare”).

La responsabilità, dunque, rappresenta l’abilità e l’attitudine nel dare le risposte.

Attraverso la gentilezza mi pongo in un atteggiamento di ascolto attivo ed empatico verso il mio interlocutore, con la respons-abilità di impegnarmi a fornire risposte significative.

Come affermava Platoneogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla; per questo sii gentile, sempre.”

Ci troviamo a vivere tempi difficili ed assistiamo al diffondersi di gesti di rabbia collettiva: la gentilezza è antidoto ed emblema di un modo di vivere cooperativo e non competitivo, basato sull’empatia e sull’interconnessione.

La gentilezza è una potenzialità, un tratto del carattere e non solo un piccolo gesto di attenzione verso gli altri.

La gentilezza ci permette di comunicare meglio e di far valere comunque le nostre ragioni: ci consente di allenare la nostra assertività, cioè la capacità di far valere i nostri diritti senza negare quelli degli altri.

In un dialogo, la gentilezza ci consente di offrire con garbo i nostri punti di vista senza imporli.

La gentilezza è alla base della fiducia e dello spirito di collaborazione: la gentilezza ha a che fare con la nostra responsabilità sociale.

La responsabilità di scegliere parole gentili anche se gli altri sono scortesi, anche quando gli altri ci incitano a rispondere “per le rime”, anche quando la nostra gentilezza sembrerà agli occhi del mondo ingenuità, debolezza.

Noi siamo sempre responsabilmente liberi di agire con gentilezza anche quando chiunque non riuscirebbe a farlo, liberi di dare o negare, di dire “” oppure “no”, di fare un favore o negarlo.

In qualsiasi momento della nostra vita conserviamo la libertà di scegliere come agire, parlare, pensare: possiamo scegliere -con responsabilità- la gentilezza come modo di vivere, proprio perché non esiste una situazione in cui non avremo la libertà di farlo.

Noi abbiamo la piena responsabilità del nostro conto corrente della gentilezza (leggi per un approfondimento l’articolo “Il conto corrente emozionale è importante quanto il conto dedicato!“).

Gentilezza e Studio Notarile

“Praticate gentilezza a casaccio ed atti di bellezza privi di senso.”

(Anne Herbert)

Per dare vita ad un team eccellente ed altamente produttivo l’aspetto più importante è il modo in cui interagiscono le persone che lo compongono, come organizzano il lavoro e come considerano i rispettivi contributi (leggi per un approfondimento l’articolo “Studio Notarile allo sbando? Come ottenere prestazioni di gruppo eccezionali”).

Il requisito imprescindibile che deve possedere un team valido è la sicurezza psicologica: riguarda principalmente la possibilità di assumersi dei rischi nel lavoro senza il timore di sentirsi in imbarazzo o, peggio ancora, giudicati.

L’elemento che fa la differenza nei team è proprio la sicurezza psicologica che è alla base della gentilezza ed è generata proprio da essa. Lo stile aggressivo non porta a nulla, mortificando le sensibilità individuali.

Il circolo virtuoso della gentilezza si innesca ricercando rimedi a tutte quelle circostanze, prodotto di disattenzione nel migliore dei casi, di maleducazione delle volte, nelle quali ci sentiamo ignorati come se fossimo completamente trasparenti.

Per esempio, quando il nostro saluto non è ricambiato o non riceviamo alcuna risposta ad un’email o ad un messaggio: si tratta di minime scortesie, vessazioni quotidiane che subiamo e a volte facciamo subire agli altri senza nemmeno accorgercene ma in questo modo, giorno dopo giorno, contribuiamo a svuotare di significato l’aspetto essenziale della centralità della persona.

Lavorare sulla gentilezza aiuta a ridurre i costi relazionali i quali non compaiono palesemente in bilancio ma si manifestano in futili rimostranze, rifacimento di attività, errori causati dalla distrazione, adempimenti consegnati in ritardo, che inficiano la produttività e la redditualità dello Studio Notarile.

Si sente il bisogno di ambienti lavorativi più umani. I confini tra vita professionale e privata sono sempre più sfumati e l’ammissione di non sentirsi bene non è più un segno di debolezza sul lavoro.

Il creare una cultura della gentilezza inizia con l’atto del donarla e permettere all’altro di riceverla, di sentirla, di coglierne i benefici così da sentirsi gentilmente trasportati ad alimentarla.

La gentilezza rappresenta la possibilità di creare uno spazio relazionale di ascolto tra le persone: con gentilezza possiamo esprimere idee e opinioni, prima di prendere una decisione.

La leadership gentile esercitata dal  notaio leader® consente di dare spazio alle persone: ciò significa cambiare completamente il modo di lavorare, per vivere meglio e raggiungere obiettivi sempre più importanti.

Se vuoi che il gioco di squadra funzioni, devi lasciare che le persone esprimano le proprie passioni ed il proprio talento, in maniera libera. Devi far sì che i punti di forza emergano: questa è la “leadership gentile”, permettere di curare la relazione, di dare spazio agli individui.

Il notaio leader® gentile fornisce libertà al team che coordina, aiuta la coesione del gruppo ed interviene per mantenere gli equilibri: quando un team funziona, il ritmo della collaborazione è diffuso ed il notaio leader® deve saper far emergere le potenzialità delle persone (leggi per un approfondimento l’articolo “Studio Notarile: come sviluppare un “team ad alta performance”).

La gentilezza consente di recuperare il senso di identità personale e professionale e aiuta le persone a identificarsi e avere autonomia, attingere alla propria complessità, confrontarsi, aprirsi al dialogo e, soprattutto, crescere. La crescita sarà professionale e personale.

Come affermava Seneca: “ovunque vi sia un essere umano, vi è possibilità di gentilezza”, la gentilezza è il super potere, l’elemento magico.

Ritàgliati 4 minuti del tuo tempo per vedere il video qui sotto, un semplice atto di gentilezza può generare un’onda senza fine.

Ripple – Un semplice atto di generosità crea un’onda senza fine