Due grandi nemici possono annidarsi nel tuo Studio Notarile: la tendenza a rimandare le attività e la scarsa considerazione delle proprie capacità, che frena la crescita personale e professionale. Di cosa si tratta e come puoi gestirli al meglio.
“Il più grande ladro che questo mondo abbia mai creato è il procrastinare,
ed è ancora a piede libero.”
(Josh Billings)
Tu o i collaboratori del tuo Studio Notarile potreste essere affetti dalla procrastinazione o dalla sindrome dell’impostore: indivìduali e combattili.
Procrastinare deriva dal prefisso latino “pro” che significa “in favore di/avanti” e da “crastĭnus”, aggettivo di “cras” (domani), che significa “di domani”: con tale parola si intende, dunque, letteralmente rimandare a domani o al futuro ovvero rimandare e/o indugiare da un giorno ad un altro con lo scopo di temporeggiare o, addirittura, di non fare ciò che si dovrebbe.
Tutti noi ne siamo stati e ne siamo vittime: quell’irresistibile ed insidiosa tentazione di rimandare a più tardi, a domani, un’attività noiosa, difficile o che crea tensione e pressione; tutte quelle volte che ci dedichiamo ad altre attività pur di evitare ciò che realmente dovremmo fare, con l’intento -malcelato a noi stessi- di temporeggiare, differire, posticipare, ritardare, rinviare o finanche di non fare quello che dovremmo.
Ci ricadiamo ogni volta e poi ci pentiamo, ci sentiamo in colpa: si tratta infatti di minuti, ore, settimane persi in maniera inconcludente quando sappiamo bene che il tempo è una risorsa scarsa (leggi per un approfondimento l’articolo “Nel tuo Studio Notarile si lavora sempre in emergenza? Impara a gestire le priorità ”).
Si tratta, in concreto, di una decisione volontaria (ma irrazionale) di rimandare un’azione importante o anche urgente, sostituendola con piccole attività di minore importanza, spesso più piacevoli: mettiamo in atto la nostra intenzione di non fare quello che dovremmo sostituendo attività importanti o prioritarie con attività in quel momento più piacevoli e meno rilevanti e urgenti (leggi per un approfondimento l’articolo “Cos’è urgente e cosa è importante nel tuo Studio Notarile? Scoprilo con la Matrice di Eisenhower ”).
Ricorriamo a questo “escamotage emozionale” per evitare lo stress e le emozioni a noi meno gradite sebbene ci sia ben chiaro che non è una buona idea e che molto probabilmente sconteremo delle conseguenze negative (accumulo di lavoro, mancato rispetto delle scadenze, ansia che aumenta anziché diminuire): rinviando qualcosa che ci pesa attiviamo, dunque, un temporaneo ed effimero sollievo immediato.
La tendenza a procrastinare è una pessima abitudine che inficia:
- la produttività lavorativa;
- la propria soddisfazione a breve termine (a fine giornata);
- la propria soddisfazione a medio/lungo termine (nel raggiungimento dei propri obiettivi ed ambizioni).
Tendiamo a procrastinare per svariati motivi:
- paura di sbagliare/fallire (ci sentiamo inadeguati o insicuri);
- paura di avere successo (ci auto-sabotiamo);
- peso della responsabilità;
- eccessivo carico di lavoro o di pressione (necessitiamo dunque di pause o distrazioni);
- scarso interesse per l’attività da svolgere;
- riteniamo gli obiettivi fuori dalla nostra portata;
- pigrizia;
- perfezionismo (standard o aspettative troppo elevati: preferiamo rinunciare per non dare delusioni a noi stessi);
- resistenza al cambiamento (preferiamo il già conosciuto al nuovo);
- illusione che domani saremo più motivati di oggi.
Un recente studio scientifico ha rilevato un’associazione della tendenza a procrastinare con la sindrome dell’impostore, che colpisce sia uomini che donne.
La sindrome dell’impostore
“Tu puoi rimandare, ma il tempo non lo farà.”
(Benjamin Franklin)
Per “sindrome dell’impostore” si intende uno stato d’animo, una condizione psicologica persistente per cui una persona talentuosa non riesce a convincersi dei propri meriti, compromettendo in modo significativo la qualità della propria vita.
Le prime ad utilizzare tale termine, nel 1978, sono state le psicologhe americane Pauline Clance e Suzanne Imes: notarono infatti questo atteggiamento in un gruppo di donne di successo che, tuttavia, non si sentivano all’altezza del proprio ruolo.
Da tale sindrome sono affetti sia uomini che donne, entrambi ritengono che i propri successi siano dovuti al caso o a fattori esterni fortuiti: la propria convinzione è quella di avere uno scarso valore, soprattutto in ambito professionale.
Si stima che circa il 70% della popolazione abbia sperimentato la sindrome dell’impostore almeno una volta nella propria vita attraverso le sensazioni di ansia, perfezionismo, dubbi su sè stessi e paura di fallire.
La sindrome dell’impostore riguarda l’autostima, l’immagine di sé e del proprio valore, soprattutto in ambito lavorativo.
Chi ne è affetto spesso ragiona nel modo seguente:
- è convinto di ingannare gli altri rispetto al proprio valore (di essere quindi un impostore);
- teme di essere scoperto in questo suo inganno;
- quando raggiunge un traguardo è convinto di non meritarlo e, di conseguenza, si sminuisce in quanto i motivi del successo sono esterni e/o casuali e non dovuti alle proprie qualità;
- avverte di non meritare riconoscimenti;
- rifugge i complimenti sminuendo sé stesso;
- si ritiene colpevole per i propri successi;
- ha paura di esporsi e di essere valutato;
- nutre sensazioni di inadeguatezza verso il proprio ruolo professionale;
- i propri traguardi lavorativi non si cementano, non vengono metabolizzati, non vengono addotti come “prove” per smontare la convinzione della propria incompetenza;
- è pretenzioso con sé stesso arrovellandosi sui propri errori, intransigente sulle proprie presunte mancanze e può nutrire una sensazione di vergogna;
- si confronta costantemente con gli altri, valutandosi sempre meno di questi ultimi, che ritiene più bravi, più preparati e più intelligenti.
Come combattere procrastinazione e sindrome dell’impostore
Il procrastinare si vince facendo le cose anche quando non ne abbiamo voglia: passare all’azione senza indugi e senza domandare a noi stessi se ne abbiamo voglia o meno; avviando, infatti, un’attività programmata attiveremo un “rinforzo positivo” che funzionerà da motivazione e da incoraggiamento.
Combatti la procrastinazione con le seguenti azioni:
- allènati ad allontanare la soddisfazione immediata e temporanea data dalle distrazioni e premiati quando raggiungi i risultati;
- tieni sempre a mente che gli obiettivi che hai raggiunto nella vita sono spesso il risultato di azioni non procrastinate;
- non perdere troppo tempo nella compilazione di molteplici liste di cose da fare: ad un certo punto devi iniziare;
- non demordere se capiterà ancora di essere tentati di rimandare;
- alterna concentrazione intensa a relax totale anche con attività manuali che consentano di far riposare il cervello;
- ritàgliati momenti che appaghino e nutrano la tua mente e le tue emozioni;
- non attendere il momento perfetto per iniziare: inizia senza indugio vincendo l’inerzia iniziale;
- evita le distrazioni digitali rappresentate dai Social Network che finiscono con l’ipnotizzare il tuo cervello (leggi per un approfondimento l’articolo “Preferisci essere uno, nessuno o centomila? Rifuggi l’ipnosi da Social e cura il tuo Branding Notarile® ”);
- rifuggi dal multitasking in quanto rispondere ad una email e contemporaneamente lavorare su una minuta ed effettuare una telefonata risulta essere dispersivo: concentra le attività lavorando su una cosa alla volta, piuttosto che svolgerne molteplici assieme;
- quando puoi antìcipati per agevolare l’avvio delle tue attività;
- quando le attività sono molto impegnative suddividile in micro-attività ben definite, maggiormente gestibili e controllabili;
- comincia sempre e prima con le attività più complesse e concentrati sulle attività che apportano più valore (leggi per un approfondimento l’articolo “Applichi la legge di Pareto nel tuo Studio Notarile?”);
- focalizza e “visualizza” il momento in cui avrai ultimato le attività che devi svolgere.
Combatti la sindrome dell’impostore con le seguenti azioni:
- individua il tuo pensiero interiore depotenziante (leggi per un approfondimento l’articolo “Le convinzioni limitanti che possono frenare te ed il Team del tuo Studio Notarile ”)
- prendi coscienza che ognuno, nessuno escluso, possiede pregi e difetti, punti di forza e di debolezza;
- quando dovesse capitare, non dirti “sono sbagliato” ma “ho sbagliato”;
- rifletti sul fatto che tutti abbiamo insicurezze, anche i tuoi interlocutori;
- considera che tutti siamo imperfetti: a volte capaci, altre incapaci;
- accetta che non puoi avere sempre successo perché la vita ci presenterà sempre gioie e dolori, successi e fallimenti;
- impara ad accettare che sbagli ed errori ci consentono di evolvere e crescere;
- accetta i complimenti senza sminuirti o svalutarti;
- focalizza i traguardi raggiunti, gli sforzi fatti, i successi conseguiti;
- accetta te stesso agevolando il tuo percorso di crescita personale e professionale, allenando fiducia ed autostima (leggi per un approfondimento l’articolo “Come essere un Notaio leader® centrato e consapevole: Coaching Notarile® e “Ruota della Vita “);
Ricorda, come afferma Tolkien, che “è il lavoro che non inizi mai quello che richiede più tempo per essere terminato”.
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